Storia di Macurano
La Storia
Testi degli alunni:
- Sandra Brigante
- Angela Acquaviva
- Alessia Villani
- Giorgia Bisanti
- Angelica Martella
- Chiara Sancesario
I resti dell’antico villaggio si trovano a circa due chilometri a sud-est di Alessano.
Si tratta di due insediamenti distinti, composti da grotte scavate nel bancone tufaceo che costituisce l’ultima frangia della collina di Montesardo. Li divide una strada, una delle antiche carrarecce, che reca i segni profondi del passaggio dei carri.
Il primo quello meglio conservato, è formato da una serie di grotte, la più grande delle quali è comunicante con altre di minori dimensioni e sovrastata da un’altra che presenta diverse nicchie. Sulle pareti di entrambe restano incisi numerosi segni di croce. I resti di macine e le pile all’interno, ricordano la funzione di “trappeto”. Recentemente è stato restaurato da parte del Comune.
Poco fuori Alessano lungo la via “Magorana” sono presenti i resti di un grande casale rupestre ricavato nel calcare compatto. Nella stessa zona sorgono alcune masserie e una piccola cappella dedicata a Santo Stefano.
L’insediamento sebbene unitario puo’ essere suddiviso in 2 zone: una prima piu’ a nord comprende numerose grotte scavate sia lungo un costolone di forma semicircolare sia in 2 massi isolati. Una seconda in cui l’insediamento si sviluppa su 2 livelli.
Il primo gruppo di grotte presenta, nei 2 massi isolati, oltre alle tipologie abitative piu’ semplici degli insediamenti rupestri medioevali, anche degli ambienti più grandi tra i quali in particolare uno composto da un atrio centrale e da numerosi locali comunicanti. Alcune di queste grotte presentano chiari caratteri abitativi con nicchie-alcove, nicchie a ripiano, fori di areazione del soffitto e fori per l’appoggio di travi.
Il secondo gruppo di grotte a sud è costituito da numerosi ambienti simili nelle tipologie precedenti, con alcuni arredi tradizionali e le numerose croci graffite. Nei pressi del villaggio sono visibili l’aria della metropoli e numerose altre grotte isolate. Nell’insediamento di proprietà privata si svolgevano otto giorni dopo la Pasqua una fiera caratterizzata soprattutto dalla vendita di carne.
Le cavitá naturali
Macurano è l’unico insediamento rupestre che può essere visitato nella sua totalità. Il sito archeologico è composto da 31 cavità rupestri: ricavate dall’ingegnosità umana nel periodo medievale, altre di origine naturale, formate dall’erosione degli agenti atmosferici.
L’intero complesso sorgeva lungo un’antica strada romana, probabilmente ancora in funzione all’epoca della formazione dell’aggregato medievale, e snodo fondamentale tra la città di Vereto e quella di Otranto.
Nonostante il villaggio risalga a diversi secoli fa, era molto progredito: fu elaborato un complesso sistema di vasche e canali che riusciva a rifornire le abitazioni di acqua potabile, una preziosa risorsa (irrigazione dei campi)
Molte sono state le ipotesi avanzate dagli studiosi riguardo i suoi primi abitanti: una tra le più condivise vi è quella che vede le grotte abitate dai monaci basiliani, ordine d’ispirazione bizantina, che usava dimorare in zone impervie ed isolate.
Essi costruirono diversi frantoi nella roccia, ararono le terre circostanti ed allevarono il bestiame.
Una parte del complesso rupestre era destinata alla sepoltura dei defunti: passeggiando tra le cavità è possibile individuare dei sarcofagi in pietra, completati da poggiatesta scolpiti nella roccia.